Gorgonzola Muffa e benessere | Sicurezza Alimentare | Udine
Non tutte le muffe vengono per nuocere
Vi è mai capitato di aprire il frigo e trovare qualche alimento, lasciato magari li da un po’, su cui aveva cominciato a formarsi la muffa?
Cosa fate di lui? Lo buttate, è ovvio e fate bene!
Ma se vi dicessi che invece un alimento è prodotto da secoli sfruttando proprio la formazione della muffa mi credereste?
Sto parlando ovviamente del formaggio gorgonzola, o dei sui fratelli d’oltralpe come il roquefort, al cui interno si sviluppa una muffa chiamata Penicillium che gli conferisce il sapore caratteristico.
In gergo tecnico questi formaggi sono chiamati erboranti e non preoccupatevi, potete mangiarli senza rischi e potreste trovarli anche molto buoni.
È questo un altro esempio della complessità della natura, da un lato muffe sgradevoli e tossiche e dall’altra preziose alleate dell’uomo (forse già lo sapete che il primo antibiotico è stato ottenuto proprio da una muffa).
Nel caso dei formaggi la muffa non solo ne cambia odore e sapore ma anche le caratteristiche nutrizionali.
Grazie allo sviluppo del Penicillium infatti alcune grosse molecole come le proteine sono degradate e lo rendono molto più digeribile rispetto ad altri formaggi.
Senza considerare che soprattutto nel gorgonzola più stagionato abbiamo solo tracce di lattosio rendendolo adatto anche a chi è intollerante.
Se volete saperne di più su dove è prodotto e come è nato visitate il sito ufficiale dedicato a lui
e ringraziate la muffa Penicillium per questo superalimento. 😉